Sorveglianza malattie infettive
La sorveglianza delle malattie infettive rappresenta uno strumento fondamentale per la sanità pubblica che permette di monitorare la distribuzione e l’andamento nel tempo di singoli eventi morbosi nella popolazione e di garantire il tempestivo intervento del Dipartimento di Prevenzione nelle necessarie azioni di prevenzione e controllo.
La sorveglianza delle malattie infettive è basata sulle notifiche dei medici (ospedalieri, medici di medicina generale e pediatri di famiglia) ed è affidata dal 2013, in provincia di Trento, al sistema informativo PREMAL, piattaforma web del Ministero della Salute che segue i criteri di validazione europea per la maggior parte delle malattie infettive. Parallelamente al PREMAL sono stati attivati dall’Istituto Superiore di sanità i sistemi di sorveglianza speciale finalizzati a raccogliere informazioni più specifiche relative alla presenza di fattori di rischio per la malattia (HIV e AIDS; epatiti virali), al quadro clinico (malattie batteriche invasive, tubercolosi), alle caratteristiche dell’ambiente di acquisizione (legionellosi, malaria), alla durata e intensità dell’epidemia stagionale nonché al monitoraggio della circolazione dei sottotipi virali circolanti (influenza).
Per ciascuna patologia illustrata nel documento "Malattie Infettive in Trentino_2018" sono descritti il numero dei casi notificati in ciascun anno e il relativo tasso di notifica, la suddivisione dei casi per classe d’età, il confronto tra i casi notificati e le coperture vaccinali nelle età filtro.
Il documento è suddiviso in otto capitoli. Nel primo capitolo sono esposti i dati relativi ai casi di malattia infettiva notificati in provincia di Trento nell’anno 2017 suddivisi per sesso e fascia d’età. Il secondo capitolo è dedicato alle malattie sessualmente trasmissibili registrate a livello provinciale dal Servizio di Dermatologia dell’Ospedale Civile Santa Chiara che gestisce l’ambulatorio per le IST. Si tratta di malattie causate da numerosi virus, batteri e protozoi, che hanno in comune la modalità di trasmissione. Tra queste sono soggette a notifica obbligatoria soltanto la sifilide e la gonorrea, l’HIV e la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Segue il capitolo (terzo) relativo alle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione che colpiscono prevalentemente soggetti in età infantile (morbillo, parotite, rosolia, pertosse e varicella).
Nel quarto capitolo sono riportati i dati riguardanti le malattie trasmesse da zecche e in particolare la malattia di Lyme e la TBE (tick-borne encephalitis) il cui andamento, negli ultimi 5 anni, evidenzia un aumento di casi che ha contribuito alla decisione di offrire gratuitamente ai residenti in provincia di Trento (DPG. 2196/2017) la vaccinazione anti-TBE. Nel quinto capitolo sono trattate le malattie batteriche invasive (meningiti, sepsi, polmoniti batteriemiche e altri quadri clinici con isolamento di batteri da siti normalmente sterili) caratterizzate da quadri clinici gravi, i cui responsabili sono generalmente tre tipi di batteri, tutti prevenibili tramite vaccinazione: Neisseria meningitidis (meningococco), Streptococcus pneumoniae (pneumococco) ed Haemophilus influenzae (emofilo). Segue il capitolo (sesto) dedicato alla tubercolosi, una delle malattie trasmissibili più diffuse e letali, seconda solo all’HIV/AIDS come causa di morte da singolo agente infettivo nel mondo. In Trentino, come in Italia, la tubercolosi polmonare è una malattia a bassa endemia, ma nel 2017 si è osservato un modesto aumento del numero dei casi oltre a un aumento della proporzione di casi in persone nate all’estero registrato a partire dal 2000. Sono state avviate alcune azioni per migliorare il sistema di sorveglianza epidemiologica della malattia sia integrando i dati provenienti dalle segnalazioni di caso con quelli delle notifiche di laboratorio (che permettono di confermare la diagnosi clinica e di rilevare la proporzione di casi dovuti a ceppi farmaco-resistenti), sia avviando il monitoraggio dell’esito del trattamento, essenziale per la valutazione dell’efficacia del sistema di controllo della malattia. Nel settimo capitolo sono esaminate le epatiti A, B e C la cui modalità di trasmissione da persona a persona è diversa, prevalentemente per via oro-fecale per l’epatite A, mentre per via sessuale, attraverso il sangue o verticale da madre a figlio per l’epatite B e C. L’ultimo capitolo (ottavo) è dedicato alla sorveglianza epidemiologica dell’influenza che si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e permette di descrivere la durata e l’intensità dell’epidemia influenzale attraverso la stima dell’incidenza settimanale dei casi.
Sono disponibili per il download anche i report relativi agli anni 2013-2014 e 2015.