Epatite A
L'epatite A è una forma di epatite virale causata dal virus dell’epatite A (Human Hepatitis A Virus, HAV). L’infezione si manifesta sempre in forma acuta, talvolta in forma grave fulminante, potenzialmente letale. La malattia può essere prevenuta con un vaccino a due dosi.
L'epatite A è una forma di epatite (o infiammazione del fegato) causata dal Virus dell'Epatite A (HAV, Hepatitis A Virus). Gli esseri umani sono l'unico noto reservoir del virus. Ciò vuol dire che in natura non esistono altri serbatoi infettivi del virus al di fuori di fonti umane.
Secondo le ultime stime dell'Istituto di Misurazioni e Valutazioni Sanitarie (Institute of Health Metrics and Evaluation, IHME), di Washington, Seattle, USA, nel 2017 ci sono stati nel mondo quasi 1,5 milioni di casi di questa patologia.
La prevalenza è tuttavia distribuita in modo molto diseguale. Esistono, infatti, aree con bassi livelli di infezione ed aree con alti livelli di infezione.
I primi sono Paesi a basso e medio reddito con scarse condizioni igienico-sanitarie. In questi Paesi il rischio di venire a contatto con il virus entro i 10 anni di vita può anche raggiungere il 90%. Ciò conferisce un'immunità alla maggior parte della popolazione. I Paesi con bassi livelli di infezione, invece, sono Paesi ad alto reddito con buone condizioni igienico sanitarie. In queste aree il rischio di entrare in contatto con il virus è decisamente più basso ma non escluso, soprattutto per certi gruppi, e, in particolari condizioni, si possono registrare focolai epidemici.
I casi di infezione da HAV sono molti di più dei casi di Epatite virale da HAV. Infatti l'infezione non è sempre sintomatica. In particolare, nei bambini molto piccoli (al di sotto dei 6 anni) l'infezione decorre quasi sempre asintomatica. Negli adulti e negli altri bambini, invece, l'infezione è sintomatica nel 70% dei casi. Con percentuale dello 0,5-1%, inoltre, l'epatite può evolvere in epatite fulminante e quindi essere mortale. In circa il 10%-15% dei casi, invece, si può sviluppare una forma di epatite recidivante entro i sei mesi dalla prima guarigione, anche se, comunque, con decorso favorevole.
L’Italia è un'area ad endemicità medio-bassa, con occasionali picchi epidemici (l'ultimo di maggiore entità risalente al 2017). La casistica di epatiti virali acute da HAV è raccolta e monitorata in Italia dal Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute (SEIEVA), coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nel 2020 il numero di casi notificati si è ridotto rispetto al 2019, con un'incidenza di 2, anziché 8, casi per milione di abitanti, corrispondenti a 97 casi totali. Questi casi erano localizzati soprattutto in regioni del centro nord quali Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte.
Vie di Trasmissione
Il virus si trasmette per via oro-fecale, generalmente mediante l’ingestione di acqua o cibi contaminati o attività sessuali. La scarsa igiene personale e il sovraffollamento agevolano la diffusione del virus.
In Italia, le cause dei 97 casi notificati nel 2020 erano così distribuite: il 39,8% dipendeva dall’ingestione di frutti di mare contaminati (probabilmente perché mal cotti e/o raccolti da aree vicine a scarichi fognari contaminati); il 17,4 % da cause non note; il 9,9% da ingestione di acqua di pozzo contaminata; il 7,1% da contatto ravvicinato con soggetti infetti; il 5,6% da pratiche sessuali.
Il virus è eliminato con le feci sia prima che dopo la comparsa dei sintomi. I bambini hanno una più lunga capacità di diffondere il virus che può arrivare anche a 10 settimane dalla comparsa dei sintomi (i lattanti possono arrivare ad oltre 6 mesi). Questa spiccata capacità diffusiva, unita al fatto che nel bambino l’infezione è solitamente asintomatica, rende i bambini una sorgente importante di infezione.
Gli individui infetti sono contagiosi anche prima della comparsa dei sintomi ed anche se mantengono l'infezione asintomatica. Tuttavia, le più alte concentrazioni di virus nelle feci si hanno da 2-3 settimane prima a una settimana dopo l'insorgenza clinica della patologia.
Il rischio di trasmissione parenterale (ovvero per via ematica) del virus è considerato trascurabile, nonostante il virus sia rilevabile anche a livello ematico e rarissimi casi di trasmissione parenterale siano stati documentati nella letteratura scientifica.
Sintomi e complicanze
Il tempo di incubazione della patologia è in media di 28 giorni (con un range di 15-50 giorni).
La malattia ha un decorso generalmente autolimitante e benigno ma a volte si possono avere forme gravi con decorso protratto e forme fulminanti rapidamente fatali.
La storia naturale della patologia prevede una sintomatologia di 1-2 mesi. Tuttavia, se si sviluppa una forma di malattia recidivante (10-15% dei casi), la sintomatologia può protrarsi a intermittenza anche per sei mesi.
Il decorso è sempre acuto e mai cronico.
Complessivamente la malattia è letale nello 0.5-1% dei casi, ma esistono categorie più a rischio. Esse sono gli adulti sopra i 50 anni; i soggetti con epatopatie croniche; gli immunodepressi.
Nei bambini sotto i 6 anni di età la malattia è solitamente asintomatica mentre 7 adulti su 10 sviluppano sintomi.
La malattia è caratterizzata da sintomi e segni quali ittero, febbricola, inappetenza, nausea, vomito, fatica, malessere, dolori articolari o muscolari, cefalea, anoressia, dolore addominale, urine scure, feci chiare, prurito, epatomegalia. Splenomegalia ed altre manifestazioni extra-epatiche (come rash cutanei ed artralgie) sono meno comuni.
Nelle donne in gravidanza l'Epatite Acuta da HAV è stata associata ad aumentato rischio di parto pre-termine e complicanze gestazionali.
Oltre alla forma recidivante, altre complicanze sono rappresentate da slatentizzazione di episodi o patologie autoimmunitari inclusa l'epatite cronica autoimmune.
Chi si è infettato ed è guarito dall'infezione sviluppa immunità contro successive re-infezioni da HAV.
Terapia
Non esiste una terapia specifica anti-virale contro l'HAV. La terapia è dunque cosiddetta di supporto nel controllare i sintomi dell'epatite e controllare gli squilibri derivanti da un'eventuale disfunzione epatica significativa, evitando di assumere farmaci potenzialmente epato-tossici. Nel caso di un'epatite fulminante, può essere necessario ricorrere al trapianto di fegato per salvare la vita del malato.
Prevenzione
L'Epatite A è una patologia prevenibile.
In particolare, esistono due modi per prevenire l'Epatite A:
- comportamenti corretti;
- la vaccinazione.
Per comportamenti corretti intendiamo igiene personale e degli alimenti. Prudenza nell'ingerire alimenti o acqua potenzialmente contaminati, soprattutto nelle aree considerate più a rischio. I cibi crudi devono essere lavati con acqua non contaminata. L'acqua deve essere bevuta solo se proveniente da fonti sicure. Il congelamento non distrugge il virus, che può sopravvivere al di fuori del corpo umano per diversi mesi. La cottura degli alimenti può non essere sufficiente ad eliminare il virus, che si distrugge solo con temperature di almeno 85°C mantenute per 1 minuto. Inoltre, anche i cibi cotti possono essere contaminati dopo la cottura se manipolati in modo non accurato, ovvero manipolati con mani sporche.
La vaccinazione è molto efficace e conferisce un'immunità per almeno vent'anni: l'esatta durata dell'immunità conferita dal vaccino anti-HAV non è ancora nota. La vaccinazione attualmente disponibile in Italia prevede due dosi, e per avere maggiori informazioni al riguardo è possibile cliccare qui.
Fonti / Bibliografia
- Modern Infectious Disease Epidemiology - (A. Krämer, M. Kretzschmar, K. Krickeberg; pg.142)
- Manuale per il Controllo delle Malattie Trasmissibili - (Rapporto ufficiale dell'APHA - D. L. Heymann; pg.214-221)
- Encyclopedia of Virology - 3rd Ed. - (B.W.J. Mahy, M.H.V. Van Regenmortel et al.; Vol. 2 pg.343-350)
- Virology: Principles and Practice - (J. Carter, V. Saunders et al.; pg.182-197)
- Foundations in Microbiology - 8th Ed. - (K. P. Talaro, B. Chess et al.; pg. 775-776)
- Vaccini e vaccinazioni - 3rd Ed. - (G. Bartolozzi et al.; pg. 367-403)
- Harrison's Principles of Internal Medicine - 16th Ed. - (Kasper, Braunwald, Fauci. Longo et al.; pg. 1822-1838)
- Essential of Anatomic Pathology - 3d Ed. - (L. Cheng, D. G. Bostwick et al.; pg.1776)
- http://www.epicentro.iss.it/problemi/epatite/EpidemiologiaItalia.asp